Dottrina / Riviste

L’intelligenza artificiale nelle indagini tributarie: rassegna normativa

21 Ottobre 2025 |

L'impiego di tecnologie digitali e intelligenza artificiale nel sistema tributario comporta la necessità di regolamentarne i confini dell'utilizzo, anche a garanzia dei diritti fondamentali del contribuente. La disciplina vigente in materia di dati e algoritmi, anche di recente introduzione, prevede una zona franca che sacrifica le garanzie fondamentali in favore dell'interesse erariale alla riscossione.

La legge delega per la riforma del diritto tributario del 2023 ha segnato l'ingresso dell'intelligenza artificiale nel sistema tributario italiano. Essa prevede, infatti, il ricorso a tecnologie digitali e alle soluzioni di intelligenza artificiale per la piena utilizzazione dei dati che affluiscono al sistema informativo dell'anagrafe tributaria, nonché quelli resi disponibili dalla fatturazione elettronica, ai fini della prevenzione del rischio di infedeltà fiscale e dell'incentivo alla collaborazione tra amministrazione finanziaria e contribuenti (art. 2 L. 111/2023).

Chi prevedeva un massiccio utilizzo degli algoritmi nelle verifiche e nella formazione di atti accertativi in modo autonomo è stato tuttavia deluso, poiché il decreto attuativo della delega circoscrive l'applicazione della nuova tecnologia alla ricerca di indicatori di rischio di infedeltà fiscale per il contrasto dell'evasione e delle frodi fiscali (art. 2 D.Lgs. 13/2024). Sono così elusi, per ora, i problemi che sarebbero sorti se gli algoritmi avessero potuto formare atti accertativi in modo autonomo: tema che ha impegnato a lungo la giurisdizione amministrativa, che ha sancito i principi di necessaria conoscib...

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